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La Bastia area archeologica

Gli scavi archeologici sono iniziati nel 2003, grazie ad un progetto di ricerca e di valorizzazione promosso dal Comune di Cavaion e diretto dall’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, con il sostegno della Regione. Essi hanno messo in luce, sulla sommità del monte San Michele, un insediamento sorto in età medievale, cinto da strutture di fortificazione e dislocato su più terrazze. Sulla terrazza più alta sono stati riportati alla luce edifici con tracce di focolari e pavimenti battuti in terra. Le dimensioni notevoli di alcuni ambienti, sorretti al centro da uno o due pilastri, fanno pensare alla presenza stabile di una guarnigione militare collegata agli eventi bellici che si svolsero in questo territorio, in occasione della guerra di Venezia e Mantova contro i Da Carrara (1404) e della successiva guerra della Lega di Cambrai. Nell’area sottostante alla sommità del colle si collocava almeno dal secolo XI la chiesa di San Michele destinata alla cura d’anime delle genti di Cavaion e d’Incaffi. Tutt’intorno alla chiesa si sviluppò, sin dalla fondazione, un’area cimiteriale documentata da diverse sepolture di adulti e bambini in nuda terra, la cui presenza trova riscontro anche in alcuni testamenti del Quattrocento e negli atti delle visite pastorali. Le indagini distinguono cinque fasi costruttive del complesso ecclesiastico tra la fine dell’XI e il XV secolo.

I FASE (fine del XI sec.): costruzione del primo edificio ecclesiastico, caratterizzato da un’abside e una navata lunga 9 metri.

II FASE (fine del XII sec.): l’originario muro di facciata rivolto ad ovest fu demolito e la navata fu allungata fino a 13,60 metri. Nel corso dell’attività dei due cantieri costruttivi di epoca romanica furono realizzate, all’interno della chiesa, due fornaci per la fusione di campane in bronzo.

III FASE (XIII sec.): la chiesa fu allargata verso nord e fu realizzata una seconda navata absidata. Questa fase si può collocare in questo secolo grazie a dei significativi ritrovamenti di monete.

IV FASE (XIV sec.): al lato nord della chiesa fu addossato il complesso residenziale, ad uso degli eremiti custodi, con piccoli ambienti che cingevano un’ampia area rettangolare, in parte edificata, in parte a cortile e in parte occupata da cimitero.

V FASE (XV sec.): tutto il complesso residenziale venne riorganizzato attorno al cortile centrale, che fu dotato di pozzo alla veneziana.

Gli atti delle visite pastorali, tra il XVI e XVIII secolo, continuano ad attestare una frequentazione della chiesa, anche se sporadica, dopo la parrocchialità riconosciuta alla sottostante chiesa di San Giovanni Battista fin dal XIV secolo. Gravemente danneggiata dai soldati francesi all’inizio del XVIII secolo, la chiesa fu in seguito riconciliata, ma successivamente ebbe a patire un tale degrado che nel 1807, quando fu avocata al Regio Demanio in seguito alle soppressioni napoleoniche, era ormai irrimediabilmente in rovina e diroccata. Alcune delle sacre pietre furono poi reimpiegate nell’erezione della nuova parrocchiale di Cavaion nei primi decenni del XIX secolo.

1. Navata maggiore
2. Fornaci di fusione per campana
3. Navata minore
4. Prima abside
5. Seconda abside
6. Pozzo alla veneziana
7. Complesso abitativo
8. Area cimiteriale

La pubblicazione delle informazioni storico-archeologiche è stata autorizzata dalla Soprintendenza SABAP VR-RO-VI

l CTG El Preon Aps ha deciso di dedicare questo percorso fra natura, storia e tradizione alla memoria di uno dei soci fondatori del gruppo, Romano Giacomelli, instancabile sostenitore della cultura e del mondo scolastico cavaionese, recentemente scomparso.