Stazione 3

Home >> CTG El Preon >> Sentiero del Monte San Michele

Home >> CTG El Preon >> Sentiero del Monte San Michele

Il bosco del versante Sud

Il versante sud del monte San Michele, più dolce, digradante e soleggiato di quello a nord, è assai antropizzato e ciò rivela la sua recente formazione e il suo
precedente utilizzo a scopo agricolo, come dimostrano i terrazzamenti delimitati dai muretti. Molte sono le piante infestanti come la robinia e l’ailanto che formano un bosco spontaneo e intricato. Si trovano anche alcune piante da giardino che si sono diffuse in modo spontaneo come il viburno e la palma nana.

ROBINIA(1) Robinia pseudo-acacia Famiglia Leguminosae

La robinia prende il nome da Jean Robin, botanico e farmacista del re di Francia, che nel 1601 ne ottenne i semi dall’America del Nord. In Italia fu introdotta nel 1750. Nasce spontaneamente in tutti i terreni e si propaga con rapidità, perciò è considerata una pianta infestante che sopporta l’inquinamento atmosferico e non ha piante competitive. Il suo legno viene usato come combustibile, i semi durante la guerra venivano macinati assieme alla farina. I fiori, bianchi e profumati, attraggono le api che producono un ottimo miele di acacia chiaro. Con i fiori si possono fare anche ottime frittelle.

FUSTO: corteccia spessa di colore bruno, con crepe profonde.
FOGLIE: caduche, alterne, composte da 19 foglioline morbide, a forma d’ellisse, verde chiaro.
FIORI: bianchi, riuniti in grappoli profumati, lunghi 10-20 cm.
FRUTTI: a forma di baccello, prima verdi poi marroni; pendono dai rami in gruppi fino ad inverno inoltrato.

BAGOLARO(2) Celtis australis Famiglia Ulmaceae

Il bagolaro è una pianta delle aree mediterranee, una specie spontanea e longeva, che sopporta bene l’inquinamento. Il legno, flessibile e resistente, veniva un tempo impiegato per manici di frusta e stanghe per carrozze.
FUSTO: tronco diritto, chioma arrotondata, corteccia liscia e grigiastra.
FOGLIE: semplici, alterne, caduche, picciolate, lanceolate, appuntite, a margine seghettato, lunghe 6-8 cm.
FIORI: ermafroditi, piccoli, verdastri, peduncolati.
FRUTTI: peduncolati, a forma di pisello, polpa molle e dolciastra di colore bruno, con nocciolo.

AILANTO (3) Ailanthus altissima Famiglia Simaroubaceae

Introdotto in Italia dalla Cina nel 1760, è resistente all’inquinamento e alla siccità, si propaga rapidamente perché produce molti polloni che spuntano a distanza dall’albero e quindi è infestante e difficile da estirpare. Il legno bianco emana un odore sgradevole quando brucia. 
FUSTO: corteccia liscia da grigio-bruna a nera con striature bianche.
FOGLIE: composte, da 5 a 22 paia di foglioline ovali e appuntite con 1-3 grossi denti su ciascun lato; color rosso intenso appena si schiudono, poi verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro in quella inferiore.
FIORI: piccoli, verdastri, in grosse pannocchie terminali.
FRUTTI: samare riunite in massi penduli, con un seme al centro di un’ala ritorta; sono inizialmente di colore verde-giallo e rosso-arancione quando maturano.
 
Le curiosità sul nome ‘Ailanto’ 
Ailanto significa “albero del Paradiso”, o “albero degli dei” nella lingua di un’isola delle Molucche (Indonesia). È chiamato anche “albero del sole” o “toccacielo”, in dialetto “spuson”, a causa del cattivo odore che emanano le sue foglie.

l CTG El Preon Aps ha deciso di dedicare questo percorso fra natura, storia e tradizione alla memoria di uno dei soci fondatori del gruppo, Romano Giacomelli, instancabile sostenitore della cultura e del mondo scolastico cavaionese, recentemente scomparso.