Un classico della commedia degli equivoci, un intramontabile successo di umorismo raffinato e di sensualità galante e discreta:

“Due dozzine di rose scarlatte”. E’ una di quelle piéce argute ed eleganti in cui il gioco delle coppie si mostra come un imprescindibile motore narrativo, un testo umoristico e brillante che funziona da più di settant’anni e che è uno dei più rappresentati in Italia. In un matrimonio fin troppo fedele, la moglie, forse trascurata, comincia a sentire la voglia di evasione e organizza un viaggio da sola.

Il marito, complice l’amico avvocato, ne approfitta per tentare di avvicinare una bella contessa inviando due dozzine di rose scarlatte con lo pseudonimo “mistero” ma il mazzo per errore arriverà alla moglie. Da questo equivoco si sviluppa una storia parallela sul desiderio e la necessità di sognare, un percorso iniziatico che ci fa riflettere sorridendo sulle nostre debolezze.